DIFFICOLTA’ SCOLASTICHE
“Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.”
Albert Einstein
Cosa sono?
L’ ingresso nella scuola rappresenta un momento importante e delicato: sono richieste numerose competenze motorie, percettive, sociali, emotive e cognitive per vivere un esperienza strutturata come la scuola e stare a contatto con figure autoritarie diverse dai genitori.
Il bambino/ragazzo è chiamato ad eseguire prestazioni cognitive sofisticate che richiedono sforzo attentivo, correttezza di esecuzione, discriminazione visiva e coordinazione visuo-spaziale, oltre a presupporre una relazione non conflittuale con le autorità, una regolazione delle proprie emozioni e un controllo degli impulsi. Perché avvenga l’apprendimento infatti è necessario che vi sia un equilibrio perfetto tra componenti cognitive, emotivo-motivazionali e relazionali, non tutti però sono in grado di mantenere tutte queste componenti in equilibrio riscontrando di conseguenza delle difficoltà scolastiche.
Il termine difficoltà scolastiche fa riferimento a una problematica generica vissuta in ambito scolastico, che impedisce, ostacola o rallenta il processo di apprendimento traducendosi quindi in una prestazione scolastica inferiore ai livelli attesi per età o per scolarità e che può sfociare anche in bocciature o abbandono scolastico.
Le difficoltà scolastiche non comprendono dunque solo i disturbi specifici di apprendimento(DSA), ma anche difficoltà socio culturali (bambini adottati, bambini stranieri ecc.), difficoltà emotive (ansia, bassa autostima, depressione ecc.), disturbi del neurosviluppo in generale (ADHD, autismo, disturbi del linguaggio, disabilità intellettive, disturbi motori ecc.), difficoltà relazionali (con i genitori, i coetanei o gli insegnanti) e difficoltà comportamentali (infrazione delle regole, comportamenti oppositivo- provocatori, agressività ecc.).
Come riconoscere le difficoltà scolastiche del proprio figlio?
I bambini/ ragazzi con difficoltà scolastiche non conoscono il funzionamento della loro mente e pensano di non poter fare niente per influenzare attivamente l’apprendimento, conoscono poche strategie e le utilizzano in modo rigido, pensano di non valere, di non potercela fare e di non essere capaci, sono molto ansiosi ed hanno emozioni negative, non si pongono obiettivi, cercano di evitare i fallimenti e vivono la scuola come una causa persa, hanno scarse competenze sociali e spesso hanno relazioni negative con gli insegnanti o con i coetanei.
Cosa può fare lo psicologo?
Lo psicologo può intervenire su tutti questi aspetti aiutando i bambini e i ragazzi ad avere una buona autostima, una buona conoscenza delle proprie competenze cognitive ed emotive, una buona conoscenza del compito e delle strategie più efficaci per affrontarlo, una buona organizzazione del materiale, una buona motivazione e ad instaurare relazioni positive in modo da favorirne il benessere ed il successo scolastico. L’importante per permettere ai bambini/ragazzi con difficoltà scolastiche di ottenere dei buoni risultati a scuola è di personalizzare l’insegnamento trovando le strategie, le metodologie e gli strumenti più adatti per attivare gli stessi obiettivi educativi e scolastici dei suoi compagni e promuovere le sue competenze individuali.
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